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12 aprile 2025

LE CATILINARIE di Amélie Nothomb

 

Terza lettura della Nothomb, e ancora non mi ha stancato, grazie alla sua scrittura sottile, pungente, ironica, insomma una garanzia che continuerò a esplorare.

Ancora una volta l’autrice ci sorprende col titolo. Leggo su Treccani a proposito del significato di catilinaria: “Violenta e acerba invettiva scritta o pronunciata contro qualcuno” in riferimento alle quattro orazioni di Cicerone contro Catilina. E proprio di attacchi verbali e molto di più si parla in questo breve ma intenso romanzo della scrittrice.

Due coniugi anziani, Émile professore di latino in pensione e Juliette, decidono di trascorrere gli ultimi anni di vita in campagna in una casetta isolata dal resto del mondo, definita da loro stessi la Casa, con la maiuscola. Solo un’altra abitazione al di là del fiume, dove vivono un medico e la moglie. Poco disturbo, anzi, considerando i vantaggi nel caso di un bisogno terapeutico.

I due cominciano il loro idilliaco soggiorno nella nuova dimora, felici come non mai, per la pace e la serenità conquistate. Ma la quiete presto sarà turbata dal medico, Palamède Bernardine, sorprendentemente obeso e taciturno, che ogni pomeriggio alle 16, senza spiegazione alcuna, fa irruzione nella loro Casa, piazzandosi sulla poltrona del soggiorno, accettando la cortesia di una tazza di tè, fino alle 19 in punto. Non c’è fine al peggio, momento in cui entrerà in scena anche la signora Bernardine, anch’essa obesa e con qualche problema in più.

Ma chi è questo vicino così ingombrante e anomalo per essere un medico e quali ragioni regolano il suo assurdo comportamento? Non ci aiuta certo a capirlo il dialogo che Émile tenta di instaurare con lui, le cui risposte categoriche, sì e no, fomentano ancor di più l’angoscia e le perplessità del povero Émile. In questa spietata invasione, il protagonista si interroga, analizza i suoi e i comportamenti altrui, facendo insolite scoperte.

Scritto in prima persona dal punto di vista di Émile, il racconto procede con ritmo e tensione, coinvolgendo e mantenendo viva e costante l’attenzione del lettore.

Un libro ironico, tipico della scrittrice, che non si limita a narrare e rappresentare i fatti ma che scava nella psiche dei suoi personaggi restituendoceli poliedrici, reali, profondamente umani nella loro complessità. Una storia davvero intrigante che ci tiene sospesi fino alla fine, nonostante la semplicità della trama, e che ci conferma ancora una volta la capacità narrativa e stilistica della scrittrice.

Consigliato a chi ama la letteratura che gioca con il non detto e trasforma l’ordinario in inquietante.

Le Catilinariedi Amélie Nothomb ( ed. Guanda 1995)