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21 gennaio 2023

ANGELI DELLA NOTTE di A.J.Cronin

 


Mi sono trovata fra le mani questa vecchia edizione Bompiani del 1950, e incuriosita dal titolo e dall’autore (conosciuto per “La Cittadella”in attesa sul mio comodino), ne ho letto l’incipit con il proposito di farne un piccolo assaggio e nel caso, metterlo sotto la pila dei libri da leggere.

La storia mi ha subito coinvolta, forse perché parla del mio mondo, della mia professione, forse perché scorre immediata e accattivante, forse perché è semplicemente scritta bene.

Protagonista è Anne Lee, infermiera diligente e seria che svolge il suo lavoro con competenza, passione e dedizione. La affianca la sorella Lucy, spavalda e superficiale, che per una grave negligenza sconvolge la vita e i buoni propositi di Anne, costringendola a lasciar l’ospedale dove lavora. Fra le varie vicissitudini delle due donne, si inserisce anche una stupenda storia d’amore, dove il dottor Prescott, uomo tutto d’un pezzo, chirurgo stimato e scrupoloso, la cui unica missione è il lavoro e la carriera, è costretto a cedere ai dardi dell’amore.

Lo si potrebbe definire un romanzo rosa per l’intreccio amoroso che emerge potente e attraente, ma in realtà va oltre questa limitazione in quanto rivela molto di più, come l’aperta denuncia sul ruolo e sulle condizioni delle infermiere, tanto osannate e ricercate nel momento della necessità e poi lasciate morire in solitudine (l’infermiera non doveva sposarsi) e in povertà. Emerge forte anche la differenza sociale tra la figura del medico e dell’infermiera, sua subordinata, aspetto questo per fortuna superato. Un libro datato nel costume e nello scenario – siamo agli inizi del Novecento – ma che riproduce alla perfezione alcuni meccanismi umani, che riguardano sentimento ed emozione, e (purtroppo) anche molte carenze economiche e professionali. È incredibile come una storia di cento anni fa sia quanto mai così attuale, e che ben poco sia cambiato, nonostante il notevole progresso economico e tecnologico, e ne parlo da testimone diretta. Si è vero, oggi i ruoli di medico e infermiera son ben distinti, le malattie sono più curabili, non si muore più per molte patologie infettive (anche se il Covid ha rimesso in discussione molte nostre certezze), ma sostanzialmente tante carenze, come la mancanza di beni e presidi nelle strutture ospedaliere, il deficit di operatori sanitari, le scarse retribuzioni economiche degli stessi, sono e rimangono ancora vive nella realtà attuale dei nostri ospedali.

E qui ci sarebbe tanto da aggiungere, ma mi attengo al libro, e continuo apprezzando la capacità analitica dell’autore, osservatore acuto e sensibile che riesce a regalarci attente e dettagliate descrizioni, come nella frase «il suo orecchio acuto ed esercitato seguiva, attraverso i suoni lontani, il ritmo della vita dell’ospedale», per indicarci la scrupolosità e professionalità della protagonista.

Anche se non sono rimasta folgorata dallo stile, è un libro comunque interessante che consiglio a chi desidera una lettura leggera, nostalgica e sentimentale.

A.C.

Angeli della notte di A.J.Cronin (Bompiani 1950)