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23 agosto 2023

LA TERAPIA DEL BAR di Paolo Ciampi

 



«Siete qui e tanto vi basti, questo è il vostro posto. Cercate il profondo alla superficie. Rilassatevi, deponete ansie e smanie, prendetevi il vostro tempo: non c’è bisogno di una crociera o di una spa, con relativo salasso per il vostro conto. Questa cura è alla portata di tutti. Sfogatevi con i vostri silenzi e le vostre chiacchiere. Siate voi stessi oppure siate quello che millantate di essere, che è un altro modo di essere voi stessi».

Il bar come cura, un luogo che come una buona medicina sa alleviare le sofferenze, alleggerire e placare gli animi tormentati, soddisfare la sete e la fame del viandante, accogliere senza pretese sia chi cerca la solitudine e chi invece la compagnia; il bar cuore di ogni paese, del divertimento e del gioco (che nostalgia i flipper di un tempo), cassa di risonanza di chiacchiere, pensieri liberi, accordi o disaccordi, risate o lamenti, discussioni per affermare idee e ideali, per raccontare sogni, aspirazioni, e speranze; il bar approdo, dimora e rifugio di anime erranti, in cerca di una tregua, di una zona franca dove recuperare e ritrovarsi.

Un viaggio nella varietà dei bar di tutto il mondo (bar di paese, lounge bar, pub, caffè, enoteche, bar di passaggio o bar dove sedersi, bistrot, case del popolo, ecc..), che l’autore ha conosciuto e frequentato e che ci mostra con sottile minuzia, descrivendone le peculiarità, curiosità, a volte stravaganze dove la figura del barista «la certezza cartesiana nell’universo caotico multiforme [] se il bar è teatro – e lo è – è lui, senza ombra di dubbio, l’attore protagonista».

Un cammino nell’etica del bar e di chi lo abita arricchito da riferimenti, collegamenti e citazioni letterarie, cinematografiche, musicali che diviene un divertente e accurato vagabondare nell’universo dei caffè somministrati in cento maniere diverse, delle bibite calde e fredde, degli alcolici e superalcolici, degli aperitivi così tanto di moda e dai nomi impronunciabili, ma anche degli spuntini consumati in fretta, dei cornetti caldi e profumati all’alba di un nuovo giorno.

Non manca la spiegazione etimologica della parola bar (anzi più di una) di cui personalmente preferisco quella dell’acronimo, ma che non svelerò per non togliervi il piacere di scoprirlo da soli.

Un libro di nemmeno cento pagine, rinfrescante come una birra alla spina, pratico, tascabile, una lettura piacevole e stimolante, ottimo rimedio se somministrata e letta in questa calda e afosa estate.