In seguito a un’escursione su Monte Morello, ho pensato al libro di Andrea Carraresi impilato nella torre dei libri in attesa. Non ho esitato a estrarlo una volta rientrata a casa e cominciarne la lettura; era arrivato il suo momento, e non mi sono interrotta fino all’ultima pagina.
All’ombra di Monte
Morello è un vero e proprio omaggio che l’autore fa al proprio paese natio,
Sesto Fiorentino, una repubblica a sè, identificabile con la
sigla RSM, in cui “R” vuol significare Richard Ginori, la fabbrica di
porcellane che ha reso Sesto famosa nel mondo, “S” soprannome e “M” miseria.
Il libro narra la storia di una profonda amicizia tra Valerio e Vasco, due ragazzi del Canto (la zona sotto il treno come la definiscono i sestesi) che, nonostante i diversi percorsi che il destino riserva loro, rimarranno inseparabili e uniti nel vincolo della loro terra d’origine. In questa opera si vive tutta l’energia e l’esuberanza della gioventù, la scoperta dei sensi, dell’amore, sentimento che fa tremare il cuore, l’anima e fortifica a differenza della passione che con tutta la sua potenza stende anche l’uomo più robusto e vigoroso. C’è la storia di un’epoca, quella del dopoguerra nella quale le speranze e il desiderio di affermarsi, di ripartire e costruire un futuro migliore erano tante e possibili; di una generazione, povera e semplice ma determinata a raggiungere gli obbiettivi con dignità, onestà e umiltà per portare in alto il nome del padre e della famiglia; del riscatto con la realizzazione dei propri sogni e ideali, grazie al sacrificio, alla passione, all’impegno fermo e costante conseguito nel rispetto degli altri e del sistema.
Non opera autobiografica, ma certamente di memoria, in quanto ripercorre la storia dei nostri padri, che hanno lottato con coraggio, in nome della libertà e degli ideali partigiani; è un libro completo che ha il sapore di un romanzo con tutti gli ingredienti necessari per renderlo appetitoso e stimolante non mancando le competizioni, le rivalità, le gelosie. Ricco di riferimenti storici, folkloristici, legati alla tradizione di un paese di case fatiscenti prive di ogni comodità, e di un’ alimentazione fatta di frattaglie – le budella di maiale costituiscono il piatto tipico - e verdure scondite …
È una lettura a tratti davvero commovente, dove i veri sentimenti, i principi morali e gli ideali tessono la trama resistente che nessun potere potrà mai lacerare: l’amicizia, l’amore, la complicità, il senso di appartenenza, la fiducia, il rispetto, la solidarietà, la bontà, l’altruismo, la stima… Devo ammettere che ho provato nostalgia di quel tempo non troppo lontano dove ciò era spontaneo e naturale.
Devo ringraziare Andrea per aver regalato a Sesto e a noi
lettori una storia così preziosa,
grazie alla sua scrittura sempre precisa,
perfetta e corretta nella forma, e al suo stile
pulito e limpido, ricco di
descrizioni dettagliate e piene di poesia. E soprattutto per le sue riflessioni
profonde e calzanti di attento
osservatore capace di dissotterrare nell’animo dell’uomo i buoni
sentimenti, quelli che ci caratterizzano come esseri umani. Ne cito solo una a
proposito del silenzio, per sottolineare la sua sensibilità e competenza: È nel
silenzio, nel magnifico, terribile silenzio, nella sua forza arcana, che
possiamo incidere con precisione la musica della nostra vita, il suono duro del
rimpianto, la melliflua armonia di qualche felice ricordo, con gli strumenti di
quell’orchestra costituita dagli elementi che meglio conosciamo: i misteri del mare
e del cielo, la bellezza di un tramonto, l’amore di una madre o di una donna,
tutto ciò che noi chiamiamo “la vita”.
Non aggiungo altro e suggerisco a tutti voi, sestesi e non, di leggerlo e gustarvelo. Non ve ne pentirete.
“All’ombra di Monte Morello” di Andrea Carraresi ( Florence Art Edizioni 2011)