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05 marzo 2023

TURCHINA di Elena Triolo

 

Incuriosita dal personaggio della famosa fata di Pinocchio (sulla quale ho scritto un racconto di prossima pubblicazione), ho partecipato proprio ieri alla presentazione di Turchina, una graphic novel di Elena Triolo, sebbene non conoscessi l’autrice e il genere narrativo. Ebbene, mi si è aperto un mondo. Ho iniziato la lettura subito dopo l’acquisto e non mi sono più fermata, apprezzando ogni singola frase, immagine, fumetto, perfino il logo di Bao, rivisitato dall’autrice e il salto finale del grillo. Credo che dovrò rileggerlo, con la lentezza utile e necessaria se vorrò apprezzarne ogni singolo dettaglio (e ce ne sono davvero tanti).

Non so davvero da che parte cominciare per esprimere il mio alto gradimento indirizzato alla rappresentazione grafica, espressività dei personaggi, cura dei particolari, ricostruzione storica, ambientale e sociale di Sesto Fiorentino nel secolo scorso, curiosità e aneddoti legati al personaggio di Carlo Lorenzini, Collodi, autore di Pinocchio romanzo uscito a puntate, dal felice successo.

L’aspetto interessante di questo libro, oltre al disegno che trovo delizioso e godibile da un punto di vista visivo, è la storia di un personaggio secondario (ma non più di tanto), ovvero di colei che ispirò il personaggio della fata turchina, Giovanna Ragionieri, cameriera presso la residenza di Villa il Bel Riposo, a Castello dove Carlo Lorenzini  trascorreva le vacanze estive. Carlo conobbe Giovanna quando era piccola, e giocava nella villa dove il padre era giardiniere. Fra i due nacque una forte e solida amicizia (e su questo sono d’accordo con l’autrice) che andava al di là di ogni convenzione e impedimento sociale, tanto che lo scrittore volle immortalarla nel suo romazo nelle sembianze della fata turchina, figura, come tutti sappiamo, che ammaliò e condusse sulla buona strada il burattino di legno.

Azzardo la definizione di opera autobiografica (perché l’autrice narra la vita di Giovanna Ragionieri dall’infanzia alla morte), anche se non mancano elementi di finzione, in cui Elena mette in atto la fantasia (in maniera eccellente) compensando perciò le mancanze dovute alla scarsa documentazione in merito. Tra le righe della storia, si intuisce il grande lavoro di ricerca e documentazione che ha impegnato l’autrice nella ricostruzione di un periodo storico, sociale (non facile per una piccola realtà come quella sestese), per restituircelo vero e plausibile.

Altro aspetto che ho apprezzato molto è la struttura della narrazione, ovvero l’impostazione della storia, sempre ben datata, che si svolge come un dialogo continuo, una corrispondenza aperta tra Giovanna e lo scrittore, in cui entrambi si rivelano al lettore, esprimendo emozioni, pensieri, sentimenti trasportandoci e coinvolgendoci nel loro complice e meraviglioso rapporto. Rilevante  anche (e qui ci sarebbe da aprire una lunga parentesi) l’aspetto del femminile di Giovanna – la prima mestruazione, il matrimonio, il rapporto coniugale, la maternità, la maturità e la vecchiaia – trattato dall’autrice con una sensibilità dolce e rassicurante, unica, direi.

Anche la tematica della morte, l’immagine dantesca di una barca a traghettare le anime sull’altra sponda, è rappresentata e vissuta (termine non proprio appropriato per un defunto) con leggerezza e ironia.

Altro merito del libro è la rappresentazione di alcuni avvenimenti e riferimenti storici che hanno caratterizzato la storia di Sesto Fiorentino, come la strage del Collegino di Colonnata, il bombardamento dell’8 febbraio 1944 in via delle Porcellane, in cui persero la vita 23 bambini insieme al parroco, scambiati dagli alleati per soldati; l’importante e florida Manifattura di porcellane  Richard Ginori; l’esistenza del Teatro Niccolini nel centro di Sesto, demolito negli anni sessanta; l’isola di Santa Croce e del “mare sestese”, insomma, un modo originale e affascinante di ripercorre e mantenere viva la memoria di un paese se non altro per non ripetere gli stessi errori.

Gradevole e non trascurabile (e qui concludo) è il buon odore, fresco di stampa del libro, anch’esso parte integrante nella lettura, che alimenta altrettanta magia e incanto.

Insomma un libro davvero delizioso in tutti i sensi, che consiglio a grandi e piccini, con l’augurio sincero che superi i confini geografici e come la storia di Pinocchio, faccia ingresso in tutte le case del mondo. 

A.C.

Turchina di Elena Triolo ( Bao Publishing 2023)


23 gennaio 2022

ALL'OMBRA DI MONTE MORELLO di Andrea Carraresi

 

In seguito a un’escursione su Monte Morello, ho pensato al libro di Andrea Carraresi impilato nella torre dei libri in attesa. Non ho esitato a estrarlo una volta rientrata a casa e cominciarne la lettura; era arrivato il suo momento, e non mi sono interrotta fino all’ultima pagina.

All’ombra di Monte Morello è un vero e proprio omaggio che l’autore fa al proprio paese natio, Sesto Fiorentino, una repubblica a sè, identificabile con la sigla RSM, in cui “R” vuol significare Richard Ginori, la fabbrica di porcellane che ha reso Sesto famosa nel mondo, “S” soprannome e “M” miseria.

Il libro narra la storia di una profonda amicizia tra Valerio e Vasco, due ragazzi del Canto (la zona sotto il treno come la definiscono i sestesi) che, nonostante i diversi percorsi che il destino riserva loro, rimarranno inseparabili e uniti nel vincolo della loro terra d’origine. In questa opera si vive tutta l’energia e l’esuberanza della gioventù, la scoperta dei sensi, dell’amore, sentimento che fa tremare il cuore, l’anima e fortifica a differenza della passione che con tutta la sua potenza stende anche l’uomo più robusto e vigoroso. C’è la storia di un’epoca, quella del dopoguerra nella quale le speranze e il desiderio di affermarsi, di ripartire e costruire un futuro migliore erano tante e possibili; di una generazione, povera e semplice ma determinata a raggiungere gli obbiettivi con dignità, onestà e umiltà per portare in alto il nome del padre e della famiglia; del riscatto con la realizzazione dei propri sogni e ideali, grazie al sacrificio, alla passione, all’impegno fermo e costante conseguito nel rispetto degli altri e del sistema.

Non opera autobiografica, ma certamente di memoria, in quanto ripercorre la storia dei nostri padri, che hanno lottato con coraggio, in nome della libertà e degli ideali partigiani; è un libro completo che ha il sapore di un romanzo con tutti gli ingredienti necessari per renderlo appetitoso e stimolante non mancando le competizioni, le rivalità, le gelosie. Ricco di riferimenti storici, folkloristici, legati alla tradizione di un paese di case fatiscenti prive di ogni comodità, e di un’ alimentazione fatta di frattaglie – le budella di maiale costituiscono il piatto tipico - e verdure scondite …

È una lettura a tratti davvero commovente, dove i veri sentimenti, i principi morali e gli ideali tessono la trama resistente che nessun potere potrà mai lacerare: l’amicizia, l’amore, la complicità, il senso di appartenenza, la fiducia, il rispetto, la solidarietà, la bontà, l’altruismo, la stima… Devo ammettere che ho provato nostalgia di quel tempo non troppo lontano dove ciò era spontaneo e naturale.

Devo ringraziare Andrea per aver regalato a Sesto e a noi lettori una storia così preziosa, grazie alla sua scrittura sempre precisa, perfetta e corretta nella forma, e al suo stile pulito e limpido, ricco di descrizioni dettagliate e piene di poesia. E soprattutto per le sue riflessioni profonde e calzanti di attento osservatore capace di dissotterrare nell’animo dell’uomo i buoni sentimenti, quelli che ci caratterizzano come esseri umani. Ne cito solo una a proposito del silenzio, per sottolineare la sua sensibilità e competenza: È nel silenzio, nel magnifico, terribile silenzio, nella sua forza arcana, che possiamo incidere con precisione la musica della nostra vita, il suono duro del rimpianto, la melliflua armonia di qualche felice ricordo, con gli strumenti di quell’orchestra costituita dagli elementi che meglio conosciamo: i misteri del mare e del cielo, la bellezza di un tramonto, l’amore di una madre o di una donna, tutto ciò che noi chiamiamo “la vita”.

Non aggiungo altro e suggerisco a tutti voi, sestesi e non, di leggerlo e gustarvelo. Non ve ne pentirete.

 A.C.

All’ombra di Monte Morello” di Andrea Carraresi ( Florence Art Edizioni 2011)