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05 settembre 2022

SPATRIATI di Mario Desiati

 


Quanto desiderio, energia, sofferenza, passione, curiosità nel crescere, riconoscersi, affermarsi, trovare un posto e un senso del proprio esistere nel mondo!Intorno a questi sentimenti e intenti si muove il romanzo di Mario Desiati, vincitore del Premio Strega 2022, prima opera che leggo dell’autore.

Claudia e Francesco sono due ragazzi cresciuti insieme a Martina Franca, paese del Pugliese, uniti da una profonda amicizia, che a tratti sconfina in un rapporto ancor più intimo. Legati inoltre da un destino bizzarro, figli di genitori che hanno una relazione clandestina (il padre di lei, con la madre di lui).

Claudia non convenzionale, eccentrica, audace, intelligente, intrepida, istintiva sceglie la via dell’espatrio, soggiornando prima a Londra, Milano poi Berlino dove infine si stabilisce.

Francesco più razionale, ancorato ai dogmi cattolici con i quali è cresciuto, preferisce rimanere nel paese d’origine, trovare un lavoro, conformarsi a ciò che gli altri si aspettano da lui, seppur animato da pulsioni che lo rendono inquieto, che lo vogliono diverso. Il romanzo narrato dal punto di vista di Francesco, ci trasmette tutta la sensibilità dell’animo di questo ragazzo e il suo desiderio e spesso incapacità di renderla manifesta. Claudia sebbene lontana sarà sempre la sua cartina tornasole, lo specchio dove far riflettere i propri sentimenti ed emozioni, per dare forma e concretezza alle pulsioni e desideri più intimi. In un continuo allontanarsi e ravvicinarsi, i due protagonisti cercheranno insieme la strada della propria identità  (fisica, spirituale, emotiva, sessuale,...) senza tuttavia trovare un punto d’arrivo.

Interessante la definizione che l’autore stesso dà del titolo Spatriati: “l’essere ramingo, senza meta, interrotto…balordo, irrisolto, allontanato, sparpagliato, disperso, incerto…” e i protagonisti sono tutto ciò, oltre a essere esiliati, senza patria (anche lui che resta) e senza radici solide di una famiglia che dovrebbe (almeno in parte) proteggerli, tutelarli.

Un romanzo di formazione che coinvolge però due anime, tanto diverse, ma altrettanto simili nella loro incessante e continua ricerca della felicità attraverso la sperimentazione, la scoperta del sesso e dei giochi sottesi, la libertà di espressione del corpo e dei suoi molteplici linguaggi. Un libro che apre riflessioni sulle difficoltà del divenire adulti, della trasformazione di un corpo che cambia e del faticoso inserimento nella società (non solo meridionale) dove trovare una collocazione, un ruolo non solo fisico ma anche emotivo e affettivo (assai più complesso). Siamo negli anni ottanta e allo stato attuale poco è cambiato.

Una scrittura fluida, precisa, competente, sapiente (che giustifica a parer mio il Premio) capace di caratterizzare e restituirci i personaggi - sia nella luce che nell’ombra - in maniera memorabile, grazie anche ai dialoghi condotti e articolati magistralmente. Un libro che ho letto con piacere, curiosità, e trasporto, anche se in alcuni tratti l’autore rallenta il ritmo, o esagera (come per la narrazione delle loro scelte sessuali) anche se capisco e giustifico l’eccesso come il giusto ingrediente per rendere il piatto più saporito e gustoso.

A.C.

Spatriati di Mario Desiati (Einaudi 2021)