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16 settembre 2024

MARIE LAETITIA BONAPARTE WYSE RATTAZZI A FIRENZE di Caterina Perrone






Se vogliamo immergerci in modo avvincente nella realtà di fine Ottocento, ripercorrendo le tappe fondamentali di Firenze ai tempi che fu Capitale, non si può fare a meno di leggere questo libro, che con precisione, chiarezza e divertimento ci introduce e accompagna in questo affascinante viaggio.

Caterina Perrone ci riesce in modo eccellente attraverso la figura di Marie Laetitia Bonaparte Wyse Rattazzi (un personaggio già nel nome), moglie del ministro Urbano Rattazzi (giunto a Firenze insieme ai piemontesi per governare il Paese) donna assai discussa, per il carattere anarchico, ribelle e anticonformista.

Insieme alla storia della sua provocatoria e piccante personalità, si apprendono la trasformazione della città, i cambiamenti architettonici, migliorie e imbruttimenti, accordi e contraddizioni, ma non solo… anche tutto lo sfarzo, costumi e abitudini, velleità del ceto aristocratico e nobile che si affianca alla triste condizione popolare.

Una donna davvero fuori dalle righe Marie, eccessiva nel bene e nel male, motivo di gelosie, di odio, ma anche di tanta ammirazione soprattutto nel popolo maschile per la sua indiscutibile bellezza unita al fascino seduttivo e al suo carisma. Attiva politicamente, animata da spirito patriottico, ammiratrice di Garibaldi, partecipa alla vita culturale e sociale.

Pittrice caricaturista, scrittrice, poetessa, autrice di testi teatrali di cui ama realizzare i “quadri viventi,” si inserirà nel panorama letterario del tempo con le sue opere. Fondatrice anche di riviste su cui pubblica in maniera autonoma e indipendente, darà libero sfogo alla sua lingua che “taglia e cuce”. Con il suo pamphlet Bicheville attirerà antipatia, freddezza e discordia nella società fiorentina.

In competizione con Emilia Peruzzi, donna di tutt’altro stampo, si contenderà gli ospiti - intellettuali, artisti, politici e stranieri - accogliendoli nel suo salotto azzurro il giovedì  (a dispetto della rivale che riceve nel suo salotto rosso il lunedì)

Grazie all’autrice anche noi lettori potremmo introdurci nell’ambiente riservato, conoscere le conversazioni, gli intrighi, i pettegolezzi… davvero un’occasione unica.

Una lettura fluida, cristallina che arricchisce, offrendo conoscenze, aneddoti, curiosità senza mai appesantire.

Un libro che non deve mancare assolutamente nella biblioteca di coloro che amano Firenze e non solo, perché Caterina Perrone sa catturare i lettori col suo linguaggio preciso, chiaro e coinvolgente e trasportarli nella Storia.

 

“Marie Laetitia Bonaparte Wyse Rattazzi a Firenze” di Caterina Perrone (Angelo Pontecorboli Editore Firenze 2023)

22 luglio 2024

IL BABBO DI PINOCCHIO di Paolo Ciampi

 

Siete proprio sicuri di conoscere il babbo di Pinocchio, il burattino più famoso nel mondo, dal naso “animato” ogni volta che diceva una bugia? Non fate il mio stesso errore credendo si parli di Geppetto, il povero falegname che lo modellò da un pezzo di pino. Sicuramente anche lui, ma in questo libro il babbo di Pinocchio è Carlo Lorenzini, per tutti Collodi e credo proprio che (come me) dopo averlo letto vi renderete conto di quanto poco ne sapevate.

Ce lo descrive molto bene l’autore, nel suo cilindro calcato sul cranio calvo, in abito elegante, gambe incrociate, mani infilate sul panciotto [… ] l’aria  di chi sarebbe propenso al dolce far nienteun pigro indaffarato», seduto su una panchina ad osservare la sua Firenze, « la  città di Acchiappacitrulli» – come ripete più volte all’autore che gli si è seduto accanto –- « degradata, sporca, affollata di accattoni e poveracci. Eppure bella».

È la notte di San Lorenzo, notte magica di stelle cadenti, e tutto può accadere passeggiando per la città festeggiante e affollata di turisti. Anche di incontrare un uomo così speciale.

I due iniziano una conversazione fitta e concitata alternando «silenzi e discorsi che aspiravano alla reciproca sottomissione» aggrovigliando le riflessioni per poi recuperare « il filo della matassa». Non mancano le affinità, punti di incontro e argomenti di interesse comune, fra cui la professione, il legame con la città e l’amore per le parole, « parole che cambiano il corso degli eventi».

E fra una bevuta di birra e un’altra, gli autori si raccontano.

 Carlo Lorenzini, «per tutti  Collodi» narra di sé, delle sue umili origini a fianco della nobiltà, della sua “indolenza” rispetto al fratello Paolo invece più determinato ed equilibrato, del suo lavoro di giornalista, della sua ideologia patriottica … Si scopre in questo dialogare, il vero Lorenzini, un uomo di grande humour, amante dell’alcool e del gioco, « uomo di sfumature, linee d’ombra, confini incerti».

Non mancano le riflessioni e le battute su Firenze e i fiorentini, la Firenze capitale del suo tempo e quella contemporanea, città vetrina affollata di turisti che si abbuffano nei punti ristoro di cui la città è piena o in fila sotto il sole cocente per ammirare i capolavori del Rinascimento, incapaci di abbracciare con lo sguardo la vera bellezza della città. O come puntualizza Carlo Lorenzini stesso: «Una città, dove ogni casa ha la sua eco e le mura filtrano voci. Dove tutti sembrano sapere di tutto e presumono di poterlo raccontare a modo loro. Dove due terzi delle cose si sanno e l’altro terzo si tira a indovinare, ed è quello che davvero conta».

 Non mancano tanti aneddoti, verità e curiosità legati ai luoghi e ai personaggi che li abitano – vera e propria peculiarità stilistica dell’autore – che riescono sempre a meravigliarci.

Un libro indispensabile per conoscere davvero Pinocchio, perché senza la conoscenza del suo “babbo” si apprezza solo in parte il valore dell’opera. E poi c’ è quel nome, Collodi, uno pseudonimo che gli ha portato fortuna certo, ma che suona alle sue orecchie come una condanna, un velo destinato a celare  in modo indelebile la sua vera identità..

Una lettura semplicemente deliziosa, colloquiale – scritta in seconda persona –  scorrevole come acqua dell’Arno, in cui noi lettori come silenziose farfalle abbiamo il privilegio di assistere e seguire i due scrittori nel loro viaggio per vivere la stessa magica avventura, alla scoperta di curiose verità.

E se credete che vi abbia svelato troppo, niente di più sbagliato, c’è ancora molto da sapere, non per ultimo a chi è rivolta questa lunga e interessante chiacchierata.

Il babbo di Pinocchio” di Paolo Ciampi (ed. Arkadia 2023)