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31 agosto 2025

PSICOPOMPO di Amélie Nothomb

 



«In fondo cos’è volare se non abbandonarsi all’ebbrezza del vuoto?»

Ancora una volta Amélie Nothomb stupisce con la sua scrittura magistrale, trascendente, unica.
Questo libro ha la leggerezza del volo degli uccelli che l’autrice osserva e studia fin dall’infanzia, coltivando una passione radicale per creature solo in apparenza fragili, ma in realtà forti, audaci e determinate.

La prima parte è una raffinata dissertazione sul volo: un’impresa tutt’altro che scontata, che richiede forza, equilibrio e bilanciamento. Segue poi l’analisi del canto, diverso per ogni specie, con la sua melodia, la sua tonalità e il suo significato.

Restando ancorata al mondo aviario, Nothomb intreccia il racconto della propria vita: dall’infanzia in Giappone, Cina, Bangladesh e Laos, fino all’Europa, prima in Belgio e infine a Parigi. Ma a soli tredici anni, lo stupro subito interrompe brutalmente quella visione chimerica del mondo. La risposta sarà l’anoressia: non mangiare, scomparire, annullarsi. Un’esperienza che la porta a percepire corpo e anima come entità separate: «Conducevo due vite distinte, quella del corpo e quella dell’anima. Quella del corpo non era un granché, ma progrediva coraggiosamente verso una lenta guarigione. Quella dell’anima consisteva solo in conflitti e imprecazioni: disprezzo greco verso il mestiere di vivere».

La rinascita arriverà grazie alla scrittura, vissuta come un nuovo volo: «D’ora in poi scrivere sarebbe stato come volare […] Il mio canto sarebbe stato scrittura. Come l’allodola avrei cantato volando». Per questo Nothomb ricerca con tanto zelo la parola perfetta: perché scrivere, come volare, comporta impegno e rischio. Ma la scrittura è anche accompagnamento, come lo psicopompo che guida le anime oltre la soglia della vita.

Il risultato è una lettura intrigante, ironica e insieme profondissima, frutto di una mente vivace, colta e intuitiva. Psicopompo non solo illumina la scrittura come atto vitale, ma invita chi legge a spiccare, a sua volta, il proprio volo.

Psicopompo” di Amélie Nothomb (ed Voalnd 2024)