«Comunque,
per quanto poche, la vita lascia anche altre opzioni»
Un libro che nasce come omaggio ad Antonio Tabucchi – al suo valore di scrittore e di uomo – emigrato in Portogallo senza però recidere il legame col suo paese d’origine, in particolare con Vecchiano, in Toscana.
È la storia di un’amicizia tra due scrittori: stessa origine, stessa passione per la letteratura, stesso amore per le parole. Scritto in prima persona (dall’autore stesso) e rivolto direttamente all’amico, come una lettera a senso unico, il racconto inizia dalla fine – dal funerale di Tabucchi – per ripercorrere a ritroso la storia della loro amicizia, il vissuto e le esperienze condivise, i momenti salienti e incisivi della loro relazione intellettuale, fino alla malattia e alla morte, il 25 marzo 2012.
La malattia diviene uno spartiacque, un confine tra un prima
e un dopo. Trasforma il corpo ma non l’anima, lo trasforma senza chiedere il
permesso, senza possibilità di scelta. Bajani la descrive con una lucidità
disarmante: «Non eri tu che la sceglievi, era la morte
che ti metteva addosso la sua maschera di carnevale. Ti obbligava a una
vestizione che non avevi chiesto».
Una frase che esclude ogni pietismo , restituendo alla morte un valore oggettivo, quasi naturale.
La storia di un’amicizia autentica, in cui si può essere sé stessi, dire ciò si pensa senza filtri, telefonarsi a notte fonda per parlare ore e poi riagganciare senza neppure un saluto formale.
Le Frasi scorrono come versi, una prosa che ha il respiro della poesia, mai melensa, sempre essenziale. Dolore, malattia, sofferenza e morte pervadono il testo, restituite dall’autore come un omaggio alla vita, al valore degli affetti, dell’amicizia e dei legami veri.
In un passaggio, Tabucchi dialoga con la Morte, quasi a patteggiare con lei: prima con spavalderia, poi con rabbia, infine con accettazione.
Le descrizioni sono minuziose e singolari: non spiegano, mostrano
Ottime le metafore e similitudini che colpiscono per precisione e concretezza. Ogni emozione viene restituita attraverso un suono, un colore, un odore o una forma. È come se Bajani scavasse nelle parole per trovare alla fine, il “ tesoro” nascosto.
Mi riconosci è un libro per chi ama la buona letteratura, per chi non si accontenta di una trama ma cerca qualcosa di più: un’esperienza di stile e di verità, dove la scrittura diviene un modo per riconoscere se stessi e gli altri.
“Mi riconosci” di Andrea Bajani (ed Feltrinelli 2013)