Romanzo breve, di formazione, una storia di vita. Lo Smilzo - orfano cresciuto in un casolare di una Napoli del dopoguerra - diventa Uomo, scoprendo il complesso mondo degli adulti, con le sue peculiarità, contraddizioni, gioie, ostilità, inganni, paure...
Due storie parallele di uguale rilievo, quella del bambino lo Smilzo, voce narrante, e quella di Don Gaetano, portiere del caseggiato dove vivono entrambi, uomo umile, saggio nella semplicità di parola, grande conoscitore dell’animo umano, un po’ profeta. Forse perché sa leggere i pensieri nella mente altrui, Don Gaetano conosce tutto e tutti, e con discrezione si rapporta agli altri. Uniti da un comune destino - orfani entrambi - congiungono le loro solitudini per creare un’ intesa singolare che va oltre i legami di sangue, oltre le convenzioni. Don Gaetano accompagna la crescita del ragazzo senza indottrinamenti. La sua è un’educazione - se proprio le si vuol dare un nome - basata sulla parola e sull’azione, sul dialogo, sull’esperienza, sul ricordo e sulla memoria del passato con il solo scopo di vivere il presente e ipotizzare un futuro «Il passato era una scala e la risalivo». Intorno alle loro vicende personali si inserisce una Napoli intrisa di colore, sapore, odore, che cerca di uscire dalla crisi del dopoguerra. Al presente si mescolano i racconti «Don Gaetano mi passava le consegne di una storia. Era un’ Eredità», che come flashback sottolineano la drammaticità della guerra e la consapevolezza delle nostre radici. Lo Smilzo così si fa uomo, accompagnato dalle storie di Don Gaetano, conosce le proprie origini, apprende, sperimenta la vita: amore, sesso, sfida, esilio...
Un romanzo intenso, pieno di sentimento, di amore e gioia nella semplicità di un quotidiano, sufficiente a renderci felici. Stupende le metafore e l’uso sapiente della parola dell’autore, capace di creare suggestioni incantevoli all’orecchio e alla mente del lettore. A parte il linguaggio forse troppo artificioso del piccolo Smilzo e della sua amica Anna, tutto il resto è sublime, predominando la bellezza e la magia della parola. Come sempre Erri De Luca è una garanzia, per chi legge e per chi, come me, scrive.
A.C
"Il giorno prima della felicità" di Erri Del Luca ( Feltrinelli 2009)
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