Un tascabile nel vero senso del termine questo libriccino di nemmeno cento pagine che raccoglie ben nove racconti di autori diversi, a cura di Pierfrancesco Prosperi, tutti apprezzabili e godibili anche se, ahimè, l'argomento non è felice. Come si evince dal titolo (Slava Ukraïni- Gloria all'Ucraina), si parla di guerra tra Russia e Ucraina, il conflitto bellico scoppiato il 24 febbraio del 2022, che tuttora persiste senza tregua.
Ognuno degli autori, pur rimanendo fedele alla
Storia, ne dà un'interpretazione personale, fantastica, ipotetica, adottando il
proprio stile e genere che ben emerge in ogni singolo contributo. Si
spazia così dalle memorie su un diario segreto di una adolescente in un
futuro prossimo, a ucronie ucraine in cui la realtà segue percorsi alternativi;
da racconti estremamente realistici, processi inconclusi, storie e immagini di
sangue, azioni disumane, dove non c'è pietà per la pietà, a storie in cui anche
personaggi femminili assumono un ruolo fondamentale (anche se un po' macabro) sullo
scenario politico ed economico del conflitto; non manca, per fortuna anche quel
barlume di speranza (come negli ultimi due racconti), in cui indirettamente forze
aliene o gli uomini stessi possono compiere miracoli, prendendo piena
consapevolezza del paradosso della guerra.
Un libro che nella varietà di voci, ci conduce a un’
univoca riflessione e conclusione: non dovrebbe più esistere la guerra,
come tanti oggetti passati in disuso perché il progresso li ha cancellati
(i gettoni telefonici, i rullini fotografici,...), la più assurda,
crudele e stupida espressione fra tutte le capacità e possibilità umane. Continua
a stupirmi il fatto che ancora non si sia capito.
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